Crollano i miti della scienza e le false credenze del mondo ma una cosa rimane ben stabile e quella è la verità, lasciata in eredità dal Signore nella sua Parola. In Romani 1:16-28 Paolo mostra alla Chiesa come il mondo sia dominato da falsità e ingiustizie, opera del “principe della menzogna”, e sprona ad una ricerca continua della verità, da proclamare senza vergogna. Infatti, solo rimanendo uniti al Signore, come un corso d’acqua legato alla sorgente, è possibile essere fonti di acqua viva, anche nel mezzo delle difficoltà.
Poter parlare non è cosa da poco ma ogni parola va utilizzata con attenzione poiché un cattivo uso può scatenare malumori, divisioni, incomprensioni,insomma una vera e propria guerra: questo è ciò che Paul. D. Tripp scrive nel suo libro “ Guerra di Parole”. Il peccato ha radicalmente alterato il nostro rapporto con le parole , creando caos e confusione, e solo nella Bibbia possiamo trovare i giusti strumenti per una comunicazione sana, che faccia del bene al prossimo. Lasciamoci guidare dallo Spirito Santo e guardiamo al Grande Comunicatore, Dio, ricordando che in Gesù, la Parola incarnata, abbiamo l’esempio perfetto per portare onore e gloria a Lui anche attraverso le nostre parole.
Verità, amore, unità santità: queste sono le quattro colonne portanti della fede cristiana e di una Chiesa sana, cosi come scritto nella lettera agli Efesini nel capitolo 4. La verità, non quella soggettiva ma quella perfettamente personificata in Cristo, insieme all’ amore , frutto dello Spirito Santo in ogni credente, concorrono alla santificazione e al perfezionamento della Chiesa e sono il fondamento dell’ unità tra i fedeli nello Spirito e nella fede.
Un vero sportivo sa che qualunque attività, praticata con una certa intensità, richiede una buona dose di costanza, sacrificio e rinuncia. In Ebrei 12:1-13 ogni credente è chiamato a correre la gara della fede tenendo lo sguardo sulla figura di Gesù e per fare ciò è necessario abbandonare tutti quei pesi che allontanano da Dio, rinunciare al peccato e all’incredulità, perseverando nonostante gli ostacoli e le prove della vita, mezzo di disciplina e di santificazione. Questa gara non ci mette gli uni contro gli altri ma ci invita a correre insieme ai nostri fratelli fino al traguardo finale che è la vita eterna.
Paolo, dopo esser venuto a sapere dal collaboratore Epafra della grande fede della chiesa in Colosse, scrive loro una lettera e, dopo aver ringraziato Dio, incoraggia questi fratelli a portare frutto nella loro vita di fede e prega per la loro crescita spirituale. Ancora oggi, il primo capitolo di Colossesi è quanto mai attuale per noi: l’obiettivo per ogni credente rimane infatti quello di realizzare un cammino di fede che tenda alla perfetta statura di Cristo, fondato stabilmente sul nostro Signore.
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