Nel libro di Deuteronomio 28:47 e in Atti 2: 46 troviamo due importanti indicatori dello stato della nostra fede: la gioia e la semplicità di cuore. Quando il nostro rapporto con Dio è forte, possiamo sperimentare questa gioia come azione dello Spirito Santo su di noi, a prescindere dalle circostanze. Al contrario, quando questi due elementi vengono a mancare e nella nostra vita prevale l’ ansia, la paura e l’insoddisfazione, è bene fermarsi e riflettere. Siamo chiamati ad avere una fede forte che sia sorgente di acqua viva e un profumo soave, sia per noi che per chi ci sta intorno.
Come credenti siamo chiamati a comportarci in modo degno della vocazione ricevuta, cioè ad essere all’altezza della chiamata che il Signore ci ha rivolto. Per fare ciò è necessario conoscere le promesse e le benedizioni spirituali che abbiamo in Cristo ed essere consapevoli che, solo rimanendo radicati in Lui, possiamo portare frutto. Nei capitoli di Efesini, Paolo porta esempi utili ad ogni credente per capire come vivere una nuova vita in Cristo, sia come singolo che come chiesa.
Cosa accade quando, nel mezzo delle difficoltà, la nostra fede viene meno? Saul è un esempio di come sia facile cadere nella disubbidienza quando le paure diventano più grandi della fiducia in Dio e Pietro, allo stesso modo, mostra come nella tempesta sia fondamentale non distoglie mai i propri occhi da Gesù, se non si vuole rischiare di affondare. Cadere nello scoraggiamento durante la prova può capitare a qualunque credente e solo rafforzando la propria fede e ricordando la fedeltà che Dio ha mostrato nel passato si può godere della pace di Dio in qualunque circostanza presente.
Cosa accade dopo la morte? La Bibbia è molto chiara, tutti saranno giudicati da Dio. Nonostante le falsità adoperate da Satana per sviare l’uomo, offrendo false dottrine che promettono la salvezza, la Parola mostra esplicitamente che per il peccato che contamina ogni essere umano non vi è altro giudizio che la condanna eterna. Ma c’è una speranza! Cristo, che ha pagato il prezzo del peccato e ha preso su di se quella condanna, oggi fa dono della salvezza a chiunque crede.
Nelle sue lettere a Timoteo, Paolo mette in guardia la chiesa dagli attacchi di Satana e dà alcune indicazioni utili al credente affinché abbia un comportamento consono ad un uomo di Dio. E’ necessario dunque un atteggiamento di rigetto verso tutto ciò che può distrarre da Dio o che impedisca il servizio, evitando i pensieri e i desideri vani, a favore invece di un atteggiamento positivo nei confronti della Parola e dei suoi insegnamenti.
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