Diversi sono gli stati d’animo che connotano la natura umana e spesso, influenzati dalle circostanze, passiamo con grande facilità dall’uno all’altra. Quando però emozioni negative diventano la costante della nostra vita, a prescindere da ciò che ci accade, allora il rendimento di grazie è una delle armi più potenti che possediamo. Come credenti abbiamo un orizzonte più ampio, quello della salvezza, e ciò cambia la nostra prospettiva. Siamo chiamati ad essere consapevoli del grande dono che ci è stato dato e per questo rendere grazie.
La chiamata di Gesù in Matteo 11:28-30 è universalmente valida ed invita chiunque a seguirlo, accettando il Suo giogo. Essere aggiogati a Gesù vuol dire assaporare una pace ed un riposo eterni e prendere parte alle Sue promesse, sapendo di poter lasciare ogni peso e preoccupazione sulle sue spalle. Voglio essere aggiogato al Signore Gesù in un gioco dolce e leggero, per lavorare insieme a Lui?
Le celebri parole dell’ apostolo Paolo di 2Tim. 4:7 “Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede” portano ciascun credente a riflettere sulla propria condotta e a porsi la domanda: “Se la mia corsa terminasse oggi , potrei dire di aver raggiunto il traguardo?”. Durante la nostra gara poniamo attenzione a non dimenticare il “primo amore”, cercando invece di alimentarci continuamente alla sorgente di acqua viva e pregando il nostro Signore di farci crescere in intelligenza e saggezza, al fine di maturare spiritualmente fino alla perfetta statura di Cristo.
La testimonianza che Paolo rende ai suoi Fratelli nella lettera ai Filippesi è quella della gioia attraverso le circostanze avverse. Pur trovandosi nella prigionia e nella sofferenza, l’atteggiamento dell’apostolo è tale da considerare non le problematiche da essa derivanti, ma alla possibilità di progresso del Vangelo. Un atteggiamento mentale positivo è naturale per Paolo, poiché Cristo è al centro della sua vita. Non facciamoci fermare dall’afflizione, alimentando pensieri cupi e lamentele, ma chiediamoci: “In che modo tutto questo può portare una benedizione e alla realizzazione del progetto di Dio?”.
Ogni giorno sperimentiamo vari tipi di attesa ma c’è un’ attesa particolare a cui Il Signore ci chiama: quella del Suo ritorno. Come ti stai preparando durante questa attesa? In Romani 8 ci viene detto come ogni figlio di Dio possa vivere questo tempo nella piena speranza del compimento del piano di Dio e con una desiderosa impazienza di veder realizzata quella promessa sapendo che, alla fine dell’attesa, ci attende una gioia eterna che nessuno potrà mai togliere.
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi intendiamo che sei d'accordo con il loro utilizzo.accetto