A. Circiello “Comunione parte 1)”

Il proposito di Dio è sempre stato quello di stabilire con la sua creatura un’intima comunione: ciò è evidente fin nel giardino dell’ Eden ma soprattutto quando, dopo il peccato umano, ha provveduto a ristabilire tale comunicazione attraverso Cristo. Come credenti siamo chiamati a mantenere viva questa comunione nonostante gli ostacoli quotidiani che possono impedirlo. Essa deve portare frutti di lode nelle nostre vite e manifestarsi attraverso la comunione con i fratelli e la Chiesa. Per ogni credente la vera benedizione è proprio avere una comunione profonda con Dio.

(Trovi la seconda parte di questo messaggio il 22/08/2021)

 

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M. Brunacci “La vera essenza”

Come in una mela la parte fondamentale è il torsolo, nel quale è racchiuso il seme da cui ha origine il frutto, così per il cristianesimo la vera essenza è rappresentata dalla Pasqua e dalla resurrezione di Cristo, da cui nasce la missione della Chiesa. Nel vangelo di Giovanni 20: 1-23 si possono trovare diversi elementi storici che testimoniano le apparizioni di Gesù e ricordano che, come chiesa e come singoli, attraverso lo Spirito Santo, siamo chiamati ad annunciare al mondo la vittoria di Cristo sulla morte.

 

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M. Raimondi “Non capite ancora?”

Dopo un anno al fianco di Gesù e dopo aver assistito a diversi miracoli, i discepoli con i loro dubbi (Marco 8:14-21) dimostrano ancora un volta di avere un cuore indurito ed un atteggiamento incoerente e superbo. Oggi anche noi, per non cadere in questo peccato, dobbiamo guardarci dal lievito dei Farisei e degli Erodiani, vivendo la nostra fede in maniera coerente e pienamente sottomessi a Dio, riconoscendo che Gesù è il pane della vita.

 

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M. Santangelo “Una risposta inaspettata”

Diverse richieste vengono rivolte a Gesù in Luca 8:26-39 e il modo in cui Egli risponde e reagisce ricorda che anche noi, come accadde all’uomo indemoniato, siamo stati liberati dalla schiavitù del peccato. Subito dopo il miracolo, l’atteggiamento dei Geraseni si può confrontare con quello del mondo che oggi ci spinge ad allontanare Gesù a favore del nostro solo interesse, ma Il Signore ci chiama a restare in esso per mostrare il grande cambiamento della nostra vita.

 

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D. Cioffi “Dio è la nostra pasqua”

Quando Paolo in 1 Cor 5:7-8 scrive alla chiesa di Corinto conosce perfettamente, da buon ebreo, il significato della Pasqua. Per questo motivo parla ai credenti carnali di quella chiesa in termini simbolici di “lievito” e di “nuova pasta”, esortandoli a purificarsi dai loro peccati e a rinunciare alla vecchia vita, per camminare secondo l’esempio di Gesù, come nuove creature. Cristo è infatti la nostra pasqua, poiché tramite la fede nel sangue dell’ Agnello siamo passati dalla morte alla vita eterna

 

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