Giacomo Moretti

L’accettazione di Gesù nella nostra vita ha la capacità di stravolgere e cambiare completamente la nostra vita.
Non si diventa figli di Dio perché si hanno i parenti credenti ( per eredità).
Si diventa figli di Dio tramite una scelta personale.
L’essere eredi lo si è per un diritto che nasce da un rapporto.
Tramite il rapporto di figliolanza con Dio.
L’eredità umana è ben diversa dall’eredità in Cristo perché con l’eredità in Cristo non c’è bisogno di pagare tasse non c’è una situazione di distacco, di rottura bensì c’è la nascita di un rapporto tra Dio e l’uomo.
Tramite Cristo si ha l’accesso al patrimonio eterno , tutti coloro che affidano la loro vita a Cristo.

Romani 8:15-16

 

 

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A. Marcucci “ come essere un buon soldato.”

Come credenti dobbiamo combattere il buon combattimento e conservare la fede.
Di quale combattimento sta parlando Paolo?
Paolo non ci invita a combattere con armi o di attuare crociate bensì, ci invita ad essere soldati di Cristo, avendo fede che Lui opererà nelle nostre vite.
Infatti chiunque accettato Cristo Gesù come Salvatore e Signore della sua vita può essere chiamato e deve considerarsi soldato di Cristo.
Ogni credente è chiamato a prepararsi la battaglia per non arrivare impreparato.
Come ci si può preparare alla battaglia?
– pregando
– agendo e parlando senza paura
– amando il Signore, senza condizioni riguardo il nostro combattimento
Seconda Timoteo 4:7

 

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Emanuele Santangelo “Come essere dei buoni servitori”

Per poter essere un buon servitore è importante condividere le proprie esperienze, perché queste possono essere motivo di gioia e di preghiera. È buono manifestare la propria gioia al Signore, gioia che ci proviene dal fatto che come figli abbiano il nostro nome scritto nel cielo.
Abbiamo anche bisogno, come servi,di un tempo di riposo e riflessione, che non esclude però Cristo dal nostro tempo.
Altra caratteristica, dobbiamo sempre avere fede e credere che il nostro Dio può fare ogni cosa.
E infine credere c’è Dio può usare anche noi, anche se pensiamo che abbiamo poco da dare ma ci chiede di dare tutto noi stessi, e di mettere a disposizione il dono che lo Spirito ci ha donato per la Chiesa.

Luca 9: 10-17

 

 

 

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E. Negri “Preghiera”

In questo brano possiamo trovare delle applicazioni pratiche per la nostra fede riguardo la preghiera.
In questo versetto vendono evidenziati tre caratteristiche particolari della preghiera : sofferenza, giusto, lode, intensità.
Sofferenza che in modo più ampio, non è solo quell’ago fisica ma qualsiasi situazione fisica, spirituale, familiare o di lavoro, quindi che toccano tutti noi.
Ma questo non ci deve distrarre da pregare per gli altri.
Giusto, chi è il giusto, chiunque è giustificato per fede, quindi tutti i suoi figli.
Lode, non dimentichiamoci che Dio desidera che apriamo il nostro cuore anche durante i nostri momenti felici.
Intenso, termine che non implica una forza particolare ma la certezza di chi è Dio.
Preghiera del giusto che con fiducia parla con suo padre per portare a Lui, ciò che non può risolvere , la vita dei suoi fratelli e sorelle con umiltà e intensità perché disponibili a fare la vooonta di Dio, da buono servi.

 

 

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