A. de Bellis “Rendere grazie del continuo”

Diversi sono gli stati d’animo che connotano la natura umana e spesso, influenzati dalle circostanze, passiamo con grande facilità dall’uno all’altra. Quando però emozioni negative diventano la costante della nostra vita, a prescindere da ciò che ci accade, allora il rendimento di grazie è una delle armi più potenti che possediamo. Come credenti abbiamo un orizzonte più ampio, quello della salvezza, e ciò cambia la nostra prospettiva. Siamo chiamati ad essere consapevoli del grande dono che ci è stato dato e per questo rendere grazie.

 

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A. de Bellis ” Gioia e semplicità di cuore”

Nel libro di Deuteronomio 28:47 e in Atti 2: 46 troviamo due importanti indicatori dello stato della nostra fede: la gioia e la semplicità di cuore. Quando il nostro rapporto con Dio è forte, possiamo sperimentare questa gioia come azione dello Spirito Santo su di noi, a prescindere dalle circostanze. Al contrario, quando questi due elementi vengono a mancare e nella nostra vita prevale l’ ansia, la paura e l’insoddisfazione, è bene fermarsi e riflettere. Siamo chiamati ad avere una fede forte che sia sorgente di acqua viva e un profumo soave, sia per noi che per chi ci sta intorno.

 

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A. de Bellis “Il giusto concetto di amore”

La venuta di Cristo e la Sua Grazia cambiano la prospettiva nel rapporto tra Dio e l’uomo: mentre nel Vecchio Testamento la Legge Mosaica esigeva amore, nel Nuovo Patto è Cristo stesso amore e la legge dell’amore è scritta nei cuori degli uomini. Alla luce di questo cambiamento l’amore diviene dunque elemento cardine nella vita di ogni credente e anche la logica del precetto e della disciplina, se non fondate sulla cura degli altri e sull’ attenzione per il prossimo, divengono sterili e fine a se stesse, poiché se manca l’ amore manca la sostanza della nostra fede.

 

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