E. Pasquini “La Salvezza”
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Buongiorno a tutti,
per chi non mi conosce, mi presento, mi chiamo Giorgia e sto iniziando ad invecchiare, per
cui non dirò l’età. Nasco e cresco in una meravigliosa e,lo sottolineo, meravigliosa famiglia
credente (non che non abbia dei problemi o tutto vada liscio come l’olio), ma comunque
una famiglia unita, una famiglia, grazie a Dio, “sana”.
Andiamo per step. Ho ricevuto sin da piccola l’educazione e l’abitudine di frequentare
questa assemblea.
Crescendo e frequentando la chiesa, i vari campi cristiani o l’incontro che si svolge il sabato
con i giovani, la cosa di cui si parlava maggiormente e di cui si parla tutt’ora, chiaramente,
era questo AMORE di Dio, di Gesù, di quello che ha fatto per noi sulla croce, del fatto che
non è rimasto sulla croce ma è risorto, del fatto che è morto per i miei peccati…
bene, a me di tutto questo non interessava niente, zero, il nulla cosmico.
Io non sentivo questo amore di cui tanto si parlava e, ad un certo punto, ho anche pensato
che fossi io il problema, ho pensato: “Va beh, sicuramente questo fantomatico Gesù di cui si
parla tanto ti avrà dimenticata, avrà talmente tante cose da fare che figurati se viene a
pensare a te”.
Allora mi sono detta:“Andiamo a ricercarci questo amore nella vita normale, di tutti i
giorni! Voglio dire, su 7 miliardi di persone, facciamo che 5 miliardi vivono benissimo
senza questo amore di Gesù, perché tu devi per forza andare in chiesa tutte le domeniche a
ricercare questo amore?? Io preferisco dormire, chiaramente”.
Quindi, dall’età di 16/17 anni, ho parlato con i miei, anzi…“parlato” è una parola grande!
Infatti il periodo dell’adolescenza con una ragazza un po’ esuberante come me in casa era
più un litigare ed urlare che un parlare! Così gli ho detto “Mi dovete lasciare stare, queste
cose non mi interessano ed io le cose forzate non le faccio. Tutte queste “regole” che dice la
chiesa, la Bibbia o Dio a me non interessano! Siamo in un Paese libero, sono nata libera e
faccio quello che voglio, fatemi vivere la mia vita da 17enne in pace, ci risentiamo (forse)
tra qualche anno! Ciao!”.
Pensavo di averla scampata, di poter vivere la mia vita: finalmente avrei fatto ciò che
volevo, senza pressione addosso.
Voglio però chiarire questa cosa: non vivevo in prigione, anzi i miei genitori sono stati
tanto buoni con me, molto pazienti e ora, mettendomi nei loro panni, capisco il loro
volermi tutelare da tante cose che ci sono e succedono ogni giorno in questo mondo.
Quindi ho vissuto la mia adolescenza come i ragazzi “normali”, se così si può dire. Volevo il
fidanzato, volevo uscire la sera, fare baldoria, volevo tornare all’ora che mi pare, volevo
riempirmi di tatuaggi, fumare tutto quello che c’è in commercio, volevo vivere la mia vita
senza nessun tipo di regola e di limite, perché per me questa era la vera liberta, l’unica
libertà che io volevo. E l’ho fatto, ho fatto tutto quello che mi ero promessa di fare, ho fatto
tutto quello che desideravo.
C’erano due cose però che nella mia vita mancavano, o almeno mi sembrava di essere riuscita
a prenderle ma poi, tempo di girarmi, e già le avevo perse dalle mani: la PACE (e intendo la
vera pace, quella per cui la notte non dormi, quella che tutti in fondo vogliamo e desideriamo)
e la seconda cosa: L’AMORE.
Eh si, alla fine siamo tornati al punto di partenza.
In tutta la mia vita (a parte l’amore della mia famiglia che, ripeto, non è mai mancato) con
tutte le persone che ho conosciuto, con tutte le amicizie che ho fatto, con le relazioni che ho
intrapreso, il vero amore, quello che non devi chiedere che già ti ha dato, quello che non ha
nemmeno un briciolo di egoismo, (cosa che tutti abbiamo), quello che ti fa sentire veramente
amata, veramente rispettata e apprezzata, io non ce l’ho mai avuto… o almeno credevo di
averlo, perché soprattutto all’inizio di una relazione si parte sempre con l’entusiasmo, e poi, in
qualche modo, si viene sempre delusi.
Nella mia vita questo era il sentimento che mi ha circondata per molto tempo: la delusione.
Chi mi conosce bene sa quanto io sia troppo buona, a volte ingenua! Posso conoscerti anche da
10 min e già hai la mia fiducia! Nel corso della mia vita ho riposto la mia fiducia in tutte le
persone che ne hanno fatto parte, perché ero convinta, che questa pace e questo amore che
tanto desideravo loro me lo potessero dare. E l’ho chiesto a tutti, l’ho preteso da tutti, anche
perché se non si vive di amore, di rispetto reciproco, di relazioni sane, di cosa si vive?
Ma puntualmente venivo delusa, ogni volta.
Ho passato anni nel mio letto, la sera, a piangere perché non riuscivo a stare bene, non
riuscivo a trovare un rapporto vero, un amore sincero.
Sono stata anche io egoista, tanto, perché ad un certo punto ero arrivata a prendere ogni
persona che mi passava davanti e “spremerla” fino a che non mi avesse dato quello che io
ricercavo, finché il loro “amore” e le loro attenzioni non fossero state solamente mie. Ho
dimenticato ogni singolo principio che i miei genitori mi avevano insegnato, io ricercavo, io
VOLEVO, solo stare bene, l’importante era che io riuscissi a trovare la mia pace e l’amore che
da sempre desideravo.
Bene, indovinate tutto questo a cosa mi ha portato?
A nulla signori miei, a niente, anzi a stare solo male con me stessa, e sono stata tanto male.
In tutti questi anni la mia famiglia e le persone a me care non hanno MAI mollato con me. Mi
dicevano sempre che pregavano per me, ed io pensavo: “Pregate, pregate, tanto figuratevi a
che serve pregare! Dio non vi ascolta, a Lui non interesso! Sarà come ogni persona che è
entrata nella mia vita: tante chiacchiere di questo grande amore, e poi niente, poi sparisce.”
È stata una grande lotta, perché io vedevo le persone credenti accanto a me con la loro grande
fede, e le vedevo in pace, le vedevo stare bene. Anche nelle prove più difficili della vita, erano
in pace, parlavano di questo amore che io tanto ricercavo eloro lo avevano.
Ripeto: è stata una grande battaglia!Perché io NON volevo mollare la presa, perché ero
convinta di potercela fare da me, di riuscire a trovare queste cose da sola!
Dal 2022 in poi la mia vita personale, la mia vita interiore più che altro, ha avuto un tracollo
enorme. Sono successe tante cose, che per motivi di tempo non racconterò, ma stavo male
ogni giorno, ogni giorno vivevo la giornata come un’amorfa, cercando una scossa per tenermi
in vita.
Ero stanca, lo ammetto, stanca di stare male, stanca di non riuscire a trovare un po’di pace per
me, stanca di essere in un posto ma di non riuscire realmente a sentirmi di quel posto, stanca
di essere continuamente delusa, di vivere così, aspettando che la giornata finisse per tornare
nel mio letto.
Una sera di quasi un anno fa, sabato 27 maggio, arrivano i miei zii da Roma. Mentre eravamo a
cena tutti insieme mi fanno la consueta domanda che tutti i parenti fanno: “Ma il ragazzo
l’abbiamo trovato, Giorgia?”. Ed io, dentro di me: “Daglie di nuovo, che stress!”. Gli ho
risposto: “No, non l’ho trovato, non mi interessa”.
Allora mio zio, fratello di mio papà, credente, mi parla della sua testimonianza, di quell’amore
che da piccola ho sempre sentito, di quell’amore e di quella pace che Gesù ti promette.
Ero sempre solita alzarmi dal tavolo e andarmene quando si tentava di parlarmi delle cose di
Dio e di Gesù, perché non mi sono mai interessate, ma, quella sera io sono rimasta seduta (non
so perché, o forse sì). Ho semplicemente riascoltato una storia che già conoscevo, ma l’ho
ascoltata diversamente, con il cuore aperto, con il cuore stanco, con il cuore che aveva bisogno
di essere guarito da qualcuno: semplicemente l’ho ascoltata, non sentita.
Quella sera mi uscivano delle lacrime che io non comandavo, lacrime non di commozione, ma
di liberazione.
Quella sera io, dopo praticamente tutta la mia vita, ho deposto le mie armi, ho smesso di
scappare, di cercare altre soluzioni, e ho pregato, e ho detto: “Ok va bene, hai vinto, io sono
stanca, sono sfinita, le ho provate tutte, ora ti prego di pensarci Tu, se veramente dai e fai
quello che prometti.Pensaci Tu, però, già te lo dico, io la porta del mio cuore te la apro, ma
poco, uno spiffero, perché chi me lo dice che Tu mi amerai come veramente mi dici? Mi
deluderai pure Te?”.
Bene, io quella sera ho aperto leggermente la porta, e Lui, finalmente l’ha potuta spalancare!
Ho preso la Bibbia, dopo quasi 8 anni che non la leggevo, anzi, forse non l’ho mai letta, e lessi
un versetto che si trova in Giovanni 14:27 che dice “IO VI LASCIO LA MIA PACE, NON COME IL
MONDO LA DÀ, IL VOSTRO CUORE NON SIA TURBATO E NON SI SPAVENTI”.
Quella sera, in una sera, io capii qualera questo grande amore di cui tutti mi parlavano,
L’AMORE di Gesù, che ha avuto per me su quella croce circa 2000 anni fa, quell’amore che ha
preso il mio peccato che mi separava da Dio, dall’avere una relazione personale con Lui, per
cui Gesù, pagando con la Sua vita, prendendosi su di sé tutte le mie colpe, tutti i miei sbagli,
dopo aver sofferto per me è risuscitato, VINCENDO LA MORTE.
Quella sera io capii che ero già stata veramente amata tanto tempo fa, prima che io nascessi, di
un amore che non posso spiegare a parole, di un amore che mi ha dato una speranza eterna, di
un amore che non ha avuto nemmenoun briciolo di egoismo.
Quella sera io ricevetti la PACE che tanto ho rincorso nella mia vita, quella pace che solo il
Signore Gesù ti promette e ti dà, quella pace di sapere che quando questa vita finirà io passerò
la mia eternità insieme a Lui, dove il male, la guerra, l’egoismo e le lacrime non ci saranno più,
quella pace di sentirsi amata veramente da qualcuno, che non ti può ferire, che non ti delude e
che mi sostiene ogni giorno.
Alla fine era questo che io ho sempre desiderato nella mia vita, un luogo dove il male fosse
sconfitto dal bene.
E per me è una GIOIA dire a gran voce che Gesù ha vinto, ha vinto su tutto il male.
Da quel 27 maggio io sono rinata.
La mia vita non è tutta rose e fiori sia chiaro, ma io ora dopo 24 anni mi sento veramente viva,
veramente amata, veramente in PACE, e da quel 27 maggio Lui non mi ha delusa MAI,
nemmeno una volta: posso assicurarvelo.
Dunque, per ubbidienza alla Sua Parola, domenica 21 aprile ho reso testimonianza di tutto ciò
con il battesimo.
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Filippesi 1:1-2
Gli esordi delle epistole sono molto importanti in essi ci sono molti insegnamenti e motivi di riflessione.
La parola su cui si è soffermata la riflessione e la parola : grazia.
Ci sono tre aspetti della grazia:
1- la grazia di Dio PER noi, che porta alla salvezza
Efesini 2:4-10
2- la grazia di Dio IN noi, che porta alla santificazione, quella che ci guida giorno per giorno nel nostro cammino
1 Pietro 3:10
3- la grazia di Dio ATTRAVERSO di noi, che ci spinge a servirlo.
1 Corinzi 15:10 1 Pietro 4:10
Stiamo vivendo la grazia di Dio in tutte le sue sfaccettature, come con disegno multicolore?
Ricordiamoci di ringraziarlo per tutto quello che sta facendo nella nostra vita!
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Isaia 26:3-4
Ricordare le cose giuste è fondamentale per un figlio di Dio, partendo dalle sue benedizioni e quanto hanno fatto gli altri verso di noi, usati da Dio stesso.
La memoria è fondamentale, e lo è anche tenerla ferma, vivida nelle sua Parola.
Usiamo spesso il tempo concentrandoci sui pensieri negativi, sui ricordi di cose che ci hanno fatto male e sulle lamentele, dimenticandoci invece tutto quello che ha fatto per noi il Signore.
Efesini 2:11-12-13
Ricordatevi che eravamo senza speranza e separati da Dio, ma per grazia sua ora siamo suoi figli.
È anche fondamentale rimanere fermi nella fede soprattutto nelle difficoltà, senza lamentarci, ma ripensando a ciò che ha già fatto Dio per noi.
Infine dovremmo chiederci che percorso vogliamo fare nella nostra vita? Un percorso fatto di lamentele, maldicenze, oppure un percorso fatto di gioia nel Signore?
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Un credente che si definisce adulto e che dice di amare Cristo deve analizzare la sua vita e rispondersi se fa le cose per tradizionalismo o per seguire la Parola. Ricordiamoci fino a che punto si è spinto l’amore, la misericordia e la giustizia di Cristo, che è morto per i nostri peccati ed è risorto per vincere la morte!