Ha parlato a noi

Ha parlato a noi

Ha parlato a noi

A Belgrado nel 1989 si ricorda la partita di torneo di scacchi più lunga giocata con le regole moderne, la Ivan Nikolić – Goran Arsović, che terminò dopo 269 mosse e durò ben 20 ore. Il gioco degli scacchi richiede riflessione e strategia e la partita va avanti rispondendo ad ogni mossa dell’avversario e scegliendo di volta in volta l’azione più adatta per arrivare alla vittoria. 

In questi versetti di Esodo troviamo un partita similare, nella quale Dio fa la Sua prima mossa nei confronti di Mosè, mostrandosi come fiamma su di un pruno. L’azione di Dio mira a cercare una relazione con l’uomo, così come ha sempre fatto fin dalle origini e come ha continuato a fare rivelandosi pienamente in Gesù (Ebrei 1:1-3).  L’amore di Dio per l’uomo è così grande che ancora oggi Egli fa la prima mossa verso di noi, per far conoscere il Suo piano di salvezza e darci una nuova vita in Cristo, liberi dal peccato e dalla morte.

Mosè viene incuriosito dall’inusuale fenomeno del pruno che arde senza consumarsi e sceglie la sua mossa, quella di andare verso la pianta in fiamme per capire cosa stia succedendo, di fronte a qualcosa che non comprende. Tante volte Dio ci parla attraverso circostanze che stupiscono, stravolgono e che non comprendiamo. Situazioni che ci fanno riflettere portando ad interrogarci su noi stessi e su Dio. Cosa facciamo in quei casi? Possiamo aprire la Parola e cercare in essa le riposte, rivolgendoci sinceramente a Dio, oppure sfuggire a noi stessi, facendo prevalere le nostre paure, la stanchezza, il dolore. Mosè sceglie di fidarsi e trova un Dio che  lo conosce personalmente, che lo chiama per nome e che ha un piano per la sua vita. Dio rende la vita di Mosè una benedizione per un intero popolo.

A te la mossa. Come in una partita a scacchi Dio aspetta pazientemente la tua scelta. Questa è la partita che ciascuno di noi ha con Dio, non come avversario ma come Salvatore. Può durare giorni, anni, decenni, ma è questo il tempo accettevole, vincerla vuol dire conoscere Gesù e quello che ha fatto anche per te.

Promessa V

Promessa V

In un mondo in cui tante persone soffrono, in cui il dolore è tanto, si versano molte lacrime e le informazioni che riceviamo da notiziari e media non sono positive, anche noi possiamo sentirci scoraggiati. Nella nostra quotidianità possiamo essere sopraffatti da tanti pensieri, sentirci deboli di fronte alle difficoltà e non riuscire più a vedere “la luce alla fine del tunnel”.

In questi momenti, il Signore ci sostiene e ci incoraggia per mezzo della sua Parola, dandoci la speranza che un giorno non ci sarà più dolore, né sofferenza e nemmeno la morte. 

Il nostro Dio è grande, Egli mantiene le sue promesse e possiamo quindi affidarci a Lui con tutto il nostro cuore, lasciandoci consolare e incoraggiare dallo Spirito Santo che è in noi.

M. Mancinelli “Che fai qui Elia?”

“Che fai qui, Elia?” questo è ciò che Dio domanda al suo profeta in 2Re 19 quando Elia, spaventato dalle minacce della terribile regina Izebel, si rifugia in solitudine in una spelonca.
Questa stessa domanda può essere rivolta a ciascuno di noi quando, sopraffatti dalla paura e dalle circostanze, ci allontaniamo da Dio, per ricordarci di tornare a confidare nella Sua potenza e svolgere il nostro compito di cristiani al di là delle difficoltà.

 

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L’amore di Dio: una dottrina difficile

 

L’amore di Dio è una questione che ha appassionato sempre molti, ma nel parlare dell’amore di Dio bisogna tenere in considerazione tutte le altre caratteristiche intrinseche ed estrinseche di Dio come la sua giustizia la sua ira e la sua sovranità …. tutti questi aspetti sono ben spiegati con vari testi biblici in questo libro edito da edizione Gbu dal titolo: L’amore di Dio: una dottrina difficile di “D. A . Carson”

È un libro di poche pagine ma di grande intensità consigliato a tutti.
Buona lettura, il Signore ci benedica nel desiderare di conoscerlo sempre più per poter crescere nel suo amore.

A. de Bellis “Il giusto concetto di amore”

La venuta di Cristo e la Sua Grazia cambiano la prospettiva nel rapporto tra Dio e l’uomo: mentre nel Vecchio Testamento la Legge Mosaica esigeva amore, nel Nuovo Patto è Cristo stesso amore e la legge dell’amore è scritta nei cuori degli uomini. Alla luce di questo cambiamento l’amore diviene dunque elemento cardine nella vita di ogni credente e anche la logica del precetto e della disciplina, se non fondate sulla cura degli altri e sull’ attenzione per il prossimo, divengono sterili e fine a se stesse, poiché se manca l’ amore manca la sostanza della nostra fede.

 

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