Come in una mela la parte fondamentale è il torsolo, nel quale è racchiuso il seme da cui ha origine il frutto, così per il cristianesimo la vera essenza è rappresentata dalla Pasqua e dalla resurrezione di Cristo, da cui nasce la missione della Chiesa. Nel vangelo di Giovanni 20: 1-23 si possono trovare diversi elementi storici che testimoniano le apparizioni di Gesù e ricordano che, come chiesa e come singoli, attraverso lo Spirito Santo, siamo chiamati ad annunciare al mondo la vittoria di Cristo sulla morte.
Dopo un anno al fianco di Gesù e dopo aver assistito a diversi miracoli, i discepoli con i loro dubbi (Marco 8:14-21) dimostrano ancora un volta di avere un cuore indurito ed un atteggiamento incoerente e superbo. Oggi anche noi, per non cadere in questo peccato, dobbiamo guardarci dal lievito dei Farisei e degli Erodiani, vivendo la nostra fede in maniera coerente e pienamente sottomessi a Dio, riconoscendo che Gesù è il pane della vita.
Nei secoli in molti hanno tentato di interpretare le Scritture per stabilire la data precisa del ritorno di Cristo ma fino ad ora nessuna di quelle teorie si è dimostrata esatta. L’uomo infatti non potrà mai arrivare a definirne il giorno preciso poiché la Parola non fornisce alcun dato esplicito a tal fine. Ciò che invece nella Bibbia viene più volte ricordato è che ogni credente dovrebbe impegnarsi a vigilare, cogliendo i segni dei tempi, per vivere nella fedele attesa del ritorno di Cristo. Come stai vivendo questa attesa?
Diverse richieste vengono rivolte a Gesù in Luca 8:26-39 e il modo in cui Egli risponde e reagisce ricorda che anche noi, come accadde all’uomo indemoniato, siamo stati liberati dalla schiavitù del peccato. Subito dopo il miracolo, l’atteggiamento dei Geraseni si può confrontare con quello del mondo che oggi ci spinge ad allontanare Gesù a favore del nostro solo interesse, ma Il Signore ci chiama a restare in esso per mostrare il grande cambiamento della nostra vita.
Quando Paolo in 1 Cor 5:7-8 scrive alla chiesa di Corinto conosce perfettamente, da buon ebreo, il significato della Pasqua. Per questo motivo parla ai credenti carnali di quella chiesa in termini simbolici di “lievito” e di “nuova pasta”, esortandoli a purificarsi dai loro peccati e a rinunciare alla vecchia vita, per camminare secondo l’esempio di Gesù, come nuove creature. Cristo è infatti la nostra pasqua, poiché tramite la fede nel sangue dell’ Agnello siamo passati dalla morte alla vita eterna
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi intendiamo che sei d'accordo con il loro utilizzo.accetto